Canale dei Bambini

Viale Cadorna 44 - Firenze
Canale di trasmissione : 44 UHF
Concessionaria pubblicitaria : MF JANOVITZ - Firenze

Testimonianza storica sull'emittente fiorentina a cura del Dr. Fernando Menichini (che ringraziamo sentitamente) che all'epoca e' stato suo collaboratore attivo. In questi passaggi, tratti dalla tesi di laurea del Dr. Menichini su : "Storia della tv privata : il caso di Canale dei Bambini in Toscana", si potranno rivivere i momenti piu' importanti di questa emittente fino allo storico cambio di denominazione in "TeleRegione Toscana".

 

 GLI AMBIENTI 

"Una premessa è d’obbligo prima di iniziare l’analisi dell’emittente. Al Canale dei Bambini lavorarono, nei vari anni, persone dotate di capacità eccezionali, le cui caratteristiche fecero, senza dubbio, la gran parte della fortuna della stazione TV. Oltre ad avere un grande entusiasmo, qui bisognava essere dinamici, poliedrici, possedere uno spirito di abnegazione e a volte anche geniali. Chi non aveva queste caratteristiche non poteva far parte del nostro staff, molti furono coloro che si avvicinarono al Canale dei Bambini ma si accorsero presto che non reggevano i nostri ritmi e quindi se ne allontanarono. Noi sentivano di essere a casa nostra ed agivamo di conseguenza come se l’emittente fosse la nostra famiglia.

Inizialmente gli studi furono realizzati al secondo piano del palazzo della Ditta Montagni nei locali del dismesso laboratorio di assemblaggio dei televisori a colori ZENITH: il magazzino fu trasformato in pochissimi giorni in sala di regia ed emissione dei programmi. Fra i due locali c’era un’apertura con i vetri scorrevoli che una volta serviva per passare i vari pezzi da montare, da quel momento in poi servì alla regia per controllare ciò che accadeva in studio. 


Il televisore a colori della ZENITH

La sala regia era arredata con vecchi scaffali in ferro ricoperti da una soletta di gomma nera. Lo studio, di circa 50 mq, aveva una moquette di un orribile verde oliva, frutto di un acquisto molto conveniente (sulla quale i carrelli delle telecamere scorrevano con difficoltà), sulle pareti erano stati incollati pannelli di gomma piuma dipinti di nero che avevano anche la funzione di isolare acusticamente l’ambiente, al soffitto erano stati applicati, per motivi di risparmio, dei fari da illuminazione esterna con lampade ai vapori di sodio; questi avevano un piccolo difetto, andavano accesi almeno venti minuti prima della trasmissione e, se venivano spenti, non si riaccendevano finché la lampada non si raffreddava e ciò comportava non poche difficoltà. Sempre allo stesso piano c’era un’ampia stanza dalla quale fu ricavata una sala d’aspetto arredata con vecchi divani, un tavolino e una vecchia ed indistruttibile TV a colori a valvole della ZENITH. Attigua alla sala d’aspetto vi erano due piccole stanze una per la redazione e una per l’ufficio di segreteria. Nella parte posteriore c’era un ripostiglio per vario materiale di arredo per lo studio.


La prima realizzazione della sala di regia, costruita in pochissimo tempo.
Si noti la mancanza di separazione tra controllo audio e quello video.

 

 Con il successivo sviluppo dell’emittente si rese necessario ampliare gli ambienti. Ciò fu possibile allorquando si rese libero il primo piano in conseguenza della cessata attività di rappresentanza di elettrodomestici. In questi locali fu realizzato, nel 1980, lo studio numero 2 con sempre la moquette ma questa volta di colore rosso, alle pareti furono applicati pannelli in carton-gesso verniciato d’azzurro e tende verticali su tutto il perimetro dello studio. 

 Per quanto riguarda l’illuminazione fu adottato lo stesso tipo dello studio al piano superiore con i soliti inconvenienti. Da notare positivamente l’installazione dell’aria condizionata che rendeva più accoglienti i locali soprattutto nei mesi più caldi. Per quanto concerne la regia questa fu collocata a fianco dello studio separata da una parete realizzata in alluminio e vetro nella quale furono installati dei rack a cui erano applicate delle consolle in alluminio realizzate, su mio disegno, per inserirci le apparecchiature. In altre stanze del piano furono adibite due salette di montaggio video dei filmati e della pubblicità. 

 Con gli stessi criteri, nel 1982, fu successivamente rinnovata la regia del secondo piano separando la parte “emissione” dalla parte regia studio. Da notare che moltissime delle opere furono realizzate in economia dallo stesso personale dell’emittente, in particolare nel mese di Agosto, quando la stazione TV sospendeva le trasmissioni. "


La seconda versione della regia, nella quale viene aggiunto (sulla destra)
il banco audio, oltre ad altra strumentazione di controllo audio e video.


La nuova regia audio, si noti che essa e' separata
fisicamente da quella video.

 

 LE ATTREZZATURE TECNICHE
"In partenza l’emittente disponeva di attrezzature prevalentemente usate: lo studio al secondo piano era composto inizialmente da due vecchie telecamere in bianco e nero della AMPEX degli anni ‘50 con ottica fissa a “revolver” montate su cavalletti provvisti di dolly le quali furono dopo poco tempo sostituite.

 Per quanto riguarda l’impianto audio lo studio era fornito di quattro microfoni dell’italiana RCF.Nella stanza di regia si trovavano, posti sopra la finestra intercomunicante con lo studio, una serie di monitor a 12” in bianco e nero recuperati da un sistema di video a circuito chiuso della MAGNETI MARELLI per il controllo dei vari segnali provenienti dalle diverse sorgenti video; un monitor a colori della BARCO ed un TV a colori GELOSO per il controllo del segnale di ritorno del canale UHF 44; due videoregistratori a cassetta U-MATIC a ¾” della SONY, due videoregistratori a bobina da1” uno della AMPEX ed uno della I.V.C.

 Il banco di regia era composto da due mixer video di cui uno a colori della SHIBADEN e di un mixer audio della SONY. Per poter miscelare le sorgenti provenienti dai videoregistratori con gli altri segnali video fu acquistata da un rivenditore specializzato un’apparecchiatura della inglese ELECTROKRAFT “T.B.C.” (Time Base Corrector) cioè correttore della base dei tempi, indispensabile per poter stabilizzare le immagini provenienti dai videoregistratori. Questo strumento, che all’epoca fu pagato sui 5 milioni, era scarsamente diffuso fra le emittenti private dato l’alto costo. Il banco di regia audio era composto da 1 mixer della AMTRON, due piatti dalla R.C.F. un registratore a bobina ed uno a cassette della PHILIPS ed un microfono da conferenze della R.C.F.  Tutti i segnali audio-video erano convogliati ad un commutatore auto-costruito collegato direttamente al modulatore del ponte di trasferimento per la selezione delle varie sorgenti.

 Inoltre c’erano due telecamere in bianco e nero a circuito chiuso della I.T.C. montate su colonna a scorrere per le riprese di foto e cartelli e una titolatrice elettronica della FOR..A (prima dell’acquisto di questa apparecchiatura il palinsesto giornaliero veniva scritto a mano in corsivo su un cartoncino tipo bristol); in un angolo della stanza vi erano inizialmente due video registratori U-MATIC SONY per il montaggio dei servizi realizzati in esterno.

 Per montare le fasce pubblicitarie da mandare in onda si usavano gli stessi videoregistratori dell’emissione: come lettore l’U-MATIC SONY e come registratore l’AMPEX da 1”; generalmente erano le stesse persone che provvedevano, sia alla messa in onda dei programmi, sia a occuparsi del montaggio delle fasce pubblicitarie. In una stanza del primo piano era stato installata un’attrezzatura “telecinema” a colori professionale della NICOLUCCI che serviva a riversare le pellicole da 35 mm, o da 16 mm e le diapositive su nastro videomagnetico da ¾”. Anche questa costosa apparecchiatura era scarsamente diffusa fra le emittenti private. Per realizzare i servizi esterni vi erano due unità: una in bianco e nero composta da telecamera e videoregistratore a bobina da ½” della SONY, l’altra composta da una telecamera a colori “monotubo” della HITACHI e da un videoregistratore U-MATIC a cassetta a ¾” portatile della SONY. La seconda unità era destinata a realizzare i servizi più importanti.

V.C.R. VO2850 da 3/4' della Sony

V.C.R. a colori professionale da 1'
della Ampex mod. VPR 5803.

Attrezzatura per riprese esterne in B/N della Sony

 C’era anche un faretto portatile della IANIRO a batteria per l’unità a colori. Esisteva anche un’attrezzatura per realizzare dirette dall’esterno di avvenimenti sportivi in genere composta da una telecamera in bianco e nero da studio dell’italiana NTV con cavalletto, un microfono, un trasmettitore in banda UHF auto-costruito e una decina di faretti alogeni della IANIRO da 1 KW.


V.C.R. portatile VO3800 da 3/4' a colori della Sony

 In seguito Montagni riuscì ad acquistare diverso materiale proveniente da TELETOSCANA UNO di Calenzano dell’imprenditore tessile pratese Palandri fra cui: due telecamere a colori “tritubo”, una della HITACHI ed una della SHIBADEN complete di cavalletto ed un furgone di regia mobile attrezzato da noi ribattezzato “BIMBO”; da rilevare che questo mezzo era stato realizzato in Inghilterra trasformando un vecchio camioncino Ford per il trasporto del latte, esso costituiva una dotazione di cui pochissime emittenti dell’epoca si potevano permettere; era equipaggiato con le telecamere sopra descritte, un mixer video SHIBADEN ed uno audio, quattro monitor in bianco e nero da 10” ed uno a colori da 14” tutti della SONY, quattro microfoni, una numerosa serie di faretti alogeni della IANIRO da 1KW, un generatore di corrente a motore, cavi di prolunga per le telecamere e per i fari alogeni e accessori vari. Furono da noi aggiunti due videoregistratori a cassetta U-MATIC della SONY ed un trasmettitore UHF auto-costruito che serviva come ponte di collegamento per le dirette con la sede in Firenze.


Telecamera da 1' triturbo a colori della Hitachi

 Negli anni successivi furono acquistate quattro nuove telecamere “tritubo” a colori portatili tre della HITACHI ed una della JVC, due cavalletti con dolly, due videoregistratori U-MATIC portatili della JVC e SONY e un nuovo T.B.C. digitale della IVC.

 Il grosso salto qualitativo però si ebbe nel 1980 quando, grazie all’abilità di Montagni, fu comprato all’asta un intero pullman di regia mobile di proprietà di Carlo Bini marito dell’attrice Rosanna Schiaffino. Il pullman era equipaggiato con attrezzature professionali come quelle in dotazione alla R.A.I., infatti nel 1976 era costato circa 850 milioni. Carlo Bini aveva avuto l’intenzione di produrre film per il cinema su nastro video-magnetico da 2” anziché su pellicola a 35 mm. Purtroppo l’idea era stata troppo prematura e non trovò applicazioni e il progetto fallì. Il mezzo comprendeva le seguenti attrezzature: tre telecamere a colori professionali da studio da 1”e 1/4 modello LDK3 con relativi cavalletti della VINTEN, 1 telecamera a colori portatile, 4 Km di cavi di prolunga per le telecamere, 1 generatore di monoscopio, un generatore di sincronismi, 6 oscilloscopi, 2 monitor a colori da 20”, due registratori audio a bobine e un giradischi, tutte apparecchiature della PHILIPS, 1 vectorscopio della TEKTRONIC, 1 mixer video della CENTRAL DYNAMICS, 1 mixer audio della PYE, un numeroso quantitativo di microfoni da tavolo, direzionali e radio della SENNHEISER. Tutto questo materiale servì per attrezzare lo studio del 1° piano che fu costruito da Giannelli, Conti e Menichini durante i ritagli di tempo libero. Da notare che dall’insieme delle apparecchiature mancavano due videoregistratori da 2” della AMPEX che erano stati sequestrati alla dogana Svizzera precedentemente e che non ci fu possibile recuperare.


Il cameraman Menichini con la telecamera a colori
professionale mod. LDK3 Philips con tre tubi da 1' e 1/4.

 Dato che l’emittente realizzava moltissimi programmi in proprio e di questi parecchi in esterno, si rese necessario costruire una seconda regia mobile da tre telecamere installata su un rack da 19” a ruote completo di quattro monitor di cui uno a colori, mixer video AMERICAN DATA, mixer audio e videoregistratore U-MATIC della SONY ed un trasmettitore auto-costruito da 20W. Questa inusuale regia mobile veniva addirittura collocata all’interno del luogo ove si effettuava la registrazione o la diretta TV. Questa geniale soluzione fu concepita nell’ottica del risparmio di tempo e di personale. Attualmente in certi tipi di riprese in esterno viene normalmente adottato questo sistema, soprattutto per eventi come concerti, manifestazioni in genere ove è necessario essere sul campo per percepire meglio cosa sta accadendo sulla scena. "

Uno scorcio dello studio del primo piano, si notano le due telecamere a colori professio nali PHILIPS LDK3.

La sala di regia con i tecnici Conti e Meni-
chini, sullo sfondo si notano le tre unità di controllo delle telecamere PHILIPS.

La regia ristrutturata dello studio TV al se
condo piano.

Cameramen al lavoro durante una registra
zione.

continua  >