LA RADIO VOCE DELLA SPERANZA DI FIRENZE :

STORIA DI UN’ EMITTENTE AVVENTISTA

Documento tratto dalla tesi di laurea di Dag-Kristian Pontvik, rintracciata nel sito www.villaaurora.it

La storia

Il periodo delle bobine (1979-1984)

L’inizio della Radio Voce della Speranza di Firenze veniva annunziato cosi: “Servirsi delle ampie possibilità offerte soprattutto dalle radio libere per far conoscere il nostro messaggio è un progetto cui molti pensano con interesse e passione. Questo progetto è stato potenziato dall’entusiasmo e dalla esperienza di Ron Myers direttore di Adventist World Radio-Europa. Egli è venuto alcune volte a Firenze ed ha trasmesso il suo entusiasmo a diversi giovani. In tal modo, attraverso una intesa con la Federazione, due stanze del vecchio edificio di viale Pieraccini hanno smesso di essere ripostiglio e si sono assoggettate ad una lunga e paziente opera di ristrutturazione condotta quasi completamente da giovani volontari. Diventeranno una sala di registrazione per servizi da usarsi in tutta Italia e potranno essere anche l’inizio di una stazione trasmittente che diffonderà nella zona di Firenze il messaggio avventista”. Come racconta l’articolo citato, il tutto era nato in seguito ad una visita che Ron Myers, responsabile dell’Adventist World Radio-Europa (AWR) in Portogallo, fece nel 1979 all’Istituto avventista Villa Aurora. Egli venne a conoscenza della liberalizzazione legislativa, determinatasi a seguito della promulgazione del decreto del Presidente della Repubblica del 29 marzo 1973, n. 103 e della legge successiva (14 aprile 1975) n.103 dal titolo “Nuove norme in materia di diffusione radiofonica e televisiva” . Grazie a queste venivano liberalizzate le frequenze FM. Myers pensava quindi che fosse possibile fondare una radio gestita interamente da personale avventista. In questa sua visita, oltre che parlare con i responsabili dell’Istituto, parlò anche con gli studenti che frequentavano il Liceo Scientifico Villa Aurora, presentando il suo progetto. Myers vedeva nella scuola un potenziale e un’opportunità per gli studenti di teologia utilizzare questa nuova realtà come una forma di annuncio del Vangelo. Le reazioni all’interno della scuola e nell’ambito delle chiese fiorentine, Firenze Villa Aurora e Firenze S. Gallo, furono diverse: alcuni furono coinvolti dall’entusiasmo contagiante di Ron Myers, considerando il progetto plausibile; altri invece espressero delle perplessità riguardo alla gestione a lungo termine di tale progetto. Si chiedevano: una volta partiti, cosa succederà dopo? Ci si rendeva conto che, per essere realmente efficace, il progetto doveva essere di lunga durata e bisognava prendere in considerazione il costo dell’acquisizione degli impianti, della loro manutenzione, del locale, e la reale disponibilità di personale qualificato. Le perplessità non riguardavano, però, soltanto i costi o la gestione futura. Infatti, alcuni non vedevano la radio come un mezzo evangelistico e quindi a loro avviso si trattava di soldi sprecati: “non si poteva parlare a gente che non si vedeva”. Nonostante ciò, la fede che Ron Myers aveva nella radio come strumento per trasmettere il messaggio diede credibilità al progetto. Parlando con i ragazzi diceva: “Dio provvederà sicuramente il denaro, esso verrà attraverso la preghiera e la fede”. In questo modo le due comunità fiorentine, dopo aver studiato un piano finanziario, votarono a favore del progetto. Immediatamente cominciarono ad affluire donazioni da parte dei membri, mentre si raccoglieva la disponibilità di molti a garantire la continuità di quest’opera. La comunità di Firenze Villa Aurora acquistò due registratori Revox per un milione di lire, mentre l’altra comunità, Firenze Centro, creò un fondo per la radio. D’altro canto, Ron Myers rese disponibili per il progetto 12 milioni di lire per l’acquisto del materiale, denaro che era stato donato dal dottor Olov Blomkvist, medico in pensione che considerava la radio come un prezioso strumento per la predicazione del vangelo. La Federazione (U.I.C.C.A) informata del progetto, lo appoggiò e s’interessò perché questo inizio fosse sostenuto da garanzie finanziarie attraverso degli assegnamenti regolari e anche da un appoggio sul piano tecnico. In quel periodo era presidente dell’Unione il pastore Gianfranco Rossi. La scelta della sede cadde sull’edificio che si trovava in Viale Pieraccini. Vittorio Fantoni descrive queste luogo come: “una sorta di cantina, con topi, animali di tutti i tipi, umido, proprio da pionieri”. Le modalità tecniche erano quanto mai approssimative: “Il piccolo studio era situato ai piedi della collina. Abbiamo usato un piccolo trasmettitore per trasferire il segnale fino al convitto femminile dove il trasmettitore e l'antenna principale erano stati installatiIl 1 dicembre 1979 iniziarono le trasmissioni della Radio Voce della Speranza (RVS), con un programma pomeridiano di musica registrata che aveva una durata di circa quattro ore. La radio di Firenze divenne la prima emittente FM in Europa creata e gestita direttamente da avventisti. Sin dall’inizio, però, non ebbe vita facile. Ron Myers rievoca così quei giorni di vero e proprio “Far West”: “Il giorno seguente [il 2 dicembre 1979], stavo uscendo dal convitto delle ragazze, quando un giovane, sulla ventina, entrò con la sua auto nel cortile. Chiese chi fosse il responsabile della stazione radiofonica. Dissi: "Sono io!". E lui replicò: “Lei deve chiudere immediatamente la stazione perché trasmette sulle nostre frequenze e state interferendo con la nostra radio". “Non stiamo interferendo”, protestai, "siamo distanti almeno 250 - 300 khz da voi. La maggior parte delle stazioni locali sono molto più vicine tra loro”. "Voi dovete chiudere", insistette. "Non posso" dissi. In quel momento, l'uomo aprì il cappotto che portava. Non potevo non notare la pistola che aveva nella cintura. Guardai la pistola, guardai lui. Poi guardai ancora la pistola. Ed allora dissi: "Sì, vado a spegnere la stazione”. "Grazie", disse mentre entrava nella sua macchina e andava via. Immediatamente andai a spegnerla. Mi sentii sconfitto. Perché Dio permetteva che ciò accadesse? Sembrava che stessimo vivendo un miracolo ma adesso il progetto sembrava condannato. Non c’erano altre frequenze FM nella banda a Firenze. Avevamo cominciato troppo in ritardo questo progetto. Alcuni giorni dopo decisi di rischiare provando a trasmettere su una frequenza differente, la frequenza attuale, cioè 92.4 Mhz. L'antenna non era sintonizzata per una frequenza così bassa, ma potevamo trasmettere. Naturalmente entrammo in conflitto con un nostro ‘vicino’ che non apprezzò la nostra presenza così prossima alla sua frequenza. Ma fu molto più amichevole. Almeno non portava le pistole”. Parlando di quel periodo Ron Myers dice di non aver avuto un’idea precisa sul progetto da realizzare in Italia, (“forse il sogno di una radio in ogni città importante italiana”), ma era chiaro il motivo per cui la radio doveva esistere: “Sognavo l’Italia che riceveva la Parola di Dio, non solo i fondamenti del Cristianesimo, ma una verità più completa, il messaggio dei tre angeli, il messaggio speciale che Dio ha per l’Italia prima del ritorno del Signore. Questo era il mio obiettivo, e lo è ancora per tutto il mondo

Difficoltà

Come è facile immaginare non tutto procedeva però senza difficoltà. Innanzitutto vi erano problemi tecnici, derivanti soprattutto dalle interferenze, in quanto quasi tutte le frequenze FM locali erano occupate. La scelta della frequenza, infatti, non fu la migliore: la radio trasmetteva su 92.4 Mhz, uno degli ultimi spazi liberi. Ancora oggi, perché si possa trasmettere in maniera adeguata, occorre avere, tra una frequenza e l'altra, una distanza di 300 khz. Su 92.6 c'era una radio a Prato (a soli 200 khz di differenza), su 92.3 c’era "Radio oltre il fiume" sempre di Prato. Nonostante la loro bassa potenza entrambe le emittenti erano una minaccia per il potenziamento futuro della radio. In effetti il bacino di trasmissione da Monte Morello copriva in teoria Firenze e Prato, e anche le emittenti di Prato avrebbero potuto arrivare facilmente a coprire tutta Firenze. Si presentava quindi la difficoltà di reperire una frequenza libera, e anche di mantenerla. La necessità di “presidiare” la frequenza influì sulla decisione di trasmettere 24 ore su 24. L’inesistenza di leggi precise in materia faceva sì che atti di sopruso da parte delle emittenti vicine fossero frequenti. A causa anche di queste difficoltà, la RVS continuava ad essere ricevuta in una zona molto ristretta della città. Inizialmente il trasmettitore e l’antenna erano situate nella parte alta del convitto femminile di Villa Aurora; successivamente furono spostati a Monte Morello quando le condizioni finanziarie della radio permisero l’affitto della postazione in montagna, probabilmente già nel 1980. Altri problemi tecnici riguardavano la qualità delle trasmissioni. La strumentazione non era sufficiente a garantire risultati continuativi e affidabili nel tempo e un eventuale malfunzionamento dei registratori faceva sì che la trasmissione saltasse per un errato riavvolgimento della bobina. I primi apparati di alta frequenza non erano molto affidabili: si fermavano spesso quando erano un po’ usurati. Inoltre, i trasmettitori tendevano a disturbare le bande di frequenze diverse dalla FM (polizia, taxi, aeroporti, TV, ecc). La situazione logistica non aiutava certo. L’inadeguatezza e l’umidità dei locali contribuivano all’usura precoce del materiale e degli strumenti; inoltre gli occasionali guasti rendevano la programmazione molto complicata. Nonostante gli aiuti economici provenissero da più parti (prima l’Unione, poi la Divisione Euro Africana e le comunità fiorentine) e fossero determinanti per la gestione ordinaria dell’emittente, i fondi non erano sufficienti a esaurirne i bisogni e sostenerne le aspettative e le ambizioni. La mancanza di fondi era anche alla base del problema relativo al personale: i collaboratori erano volontari che si erano organizzati con turni settimanali, ma la cui esperienza radiofonica era carente. La registrazione dei programmi diventava sempre più difficile in quanto il gruppo di lavoro scemò con il tempo. Un passo avanti fu compiuto con l'assunzione di Luigi Caratelli a tempo pieno nel giugno del 1980, con il compito specifico di produrre programmi.Per quanto riguarda i contenuti, mancava nell'orientamento della radio un reale collegamento con il sociale; in genere non c'era relazione con le realtà locali, con il Comune, con la società e le notizie, politiche e non, venivano per lo più ignorate. L’orientamento religioso della radio portava a considerare ininfluenti gli avvenimenti legati alla cronaca del tempo, rispetto alla priorità di far passare la comunicazione evangelica. Uno dei primi tentativi di superamento di questa situazione è stato il programma “Il commento al fatto della settimana”, che andava in onda la domenica mattina e nel quale si analizzavano fatti sociali o eventi politici da una prospettiva cristiana. Un altro problema che veniva lamentato era che i programmi erano pochi e molto ripetitivi: due bobine, da tre ore ciascuna, andavano in onda ben quattro volte al giorno, per parecchie volte nel corso del mese. Vittorio Fantoni spiega: “ Un programma radio di 30 minuti aveva bisogno di 7, 8 ore di lavoro, per cui, dovendo andare in onda 24 ore su 24 e volendo diminuire la ripetitività dei programmi occorreva diversificare la tipologia; programmi “semplici” (come commenti della Bibbia), di medio impegno (in cui occorrevano per mezz’ora di trasmissione, circa tre ore di preparazione), e poi altri più impegnativi”. La scarsa risposta e il debole impatto che la radio aveva in quel periodo non erano tali da soddisfare le aspettative evangelistiche della comunità; ciò accresceva la sfiducia nel mezzo radiofonico, senza tener conto del fatto che i mezzi a disposizione erano limitati e inadeguati.

Aspetti positivi

Di fronte anche alle perplessità che andavano aumentando nelle comunità fiorentine, il fatto che la radio abbia continuato a esistere può essere in larga misura attribuito all’“ostinazione” di alcune persone: anche se mancava il personale, il volontariato era diventato un punto basilare. Fondamentale fu anche la presenza degli obiettori di coscienza, il primo dei quali fu Giovanni Pacini, rimasto poi collaboratore “a vita”. Fra gli obiettori: Roberto Agnoletto, Paolo Tanini, Roberto Vacca. Tra i collaboratori ricordiamo anche diversi student missionaries dall’Union College di Lincon (Nebraska) che nonostante il problema della lingua aiutarono per vari aspetti tecnici e soprattutto nella realizzazione dei nuovi studi in Via Trieste 23. Tra questi Greg Hodgson che avrebbe poi avuto una responsabilità nella stazione AWR a onde corte di Forlì. Anche se i programmi non erano spesso di qualità, offrivano un’alternativa alla programmazione delle altre radio. Mario Maggiolini, primo direttore della radio, parlando dei programmi trasmessi in quel periodo ricorda: “Semplici, spontanei, ma molto diversi, naturalmente, da quelli delle altre stazioni radio commerciali. Si sentiva che non erano i soliti programmi preparati da "professionisti”. Programmi che, come indicava la nostra “sigla”, intendevano portare “speranza” nel cuore degli ascoltatori, attraverso meditazioni, esperienze e musica religiosa adatta allo scopo prefissoci. Lo testimoniavano le telefonate e le lettere di apprezzamento ricevute. Ricordo quelle di persone che, per diversi motivi (erano guardiani notturni o infermieri o malati), seguivano le nostre trasmissioni notturne e si complimentavano con noi”. Ci sono stati vari corsi di formazione e perfezionamento per gli animatori radio e per i tecnici. Il primo raduno nazionale si tenne a Milano, nel 1981, al quale parteciparono, oltre ai rappresentanti delle radio locali esistenti, il direttore del Dipartimento delle comunicazioni della Divisione, H. Hopf, e quello della Federazione italiana delle Chiese Avventiste, M. Maggiolini. Inoltre ci fu la presenza di uno studente di teologia, Steuernagel, speaker di una radio di Francoforte. In tale incontro furono discussi gli obiettivi delle radio e si affermò che “lo scopo fondamentale di una radio avventista è la proclamazione del ritorno di Cristo, realizzata anche solo attraverso le testimonianze, e che i battesimi non sono l’unico parametro di giudizio”. Troviamo una certa coscienza di ciò che la radio significa nella affermazione che “il 91 % della popolazione mondiale ascolta la radio”. Le affermazioni contenute nell’articolo riflettono le perplessità e le paure di una apertura eccessiva verso il mondo secolare: “La gente dalla radio si aspetta a volte informazioni, a volte divertimento, per esempio musica, e a volte compagnia. Le nostre radio non vogliono produrre programmi di svago e difficilmente potrebbero prepararne di informativi. Possono però venire incontro al desiderio di compagnia, anche se il messaggio che diamo non è molto popolare, perché il bisogno spirituale non è cosciente”. Il 19 dicembre del 1982 fu creato formalmente il Comitato Nazionale Radio. Tale comitato era composto dai rappresentanti delle radio RVS che nel frattempo erano nate in Italia (Bologna, Conegliano, Gaeta, Roma e Firenze), il presidente dell’Unione, Enrico Long, e il direttore del Dipartimento delle comunicazioni, Vittorio Fantoni. Questo comitato fu costituito con lo scopo di coordinare le diverse attività e creare un regolamento di funzionamento delle radio avventiste. Nonostante le difficoltà tecniche che ostacolavano l'ascolto e la scarsità dei programmi, ci fu, se vogliamo chiamarlo così, il "miracolo" di due battesimi, Elio Carlesi e sua moglie Grazia Todisco. Ricorda Vittorio Fantoni: “Si sono battezzati il 6 marzo 1982, inizialmente avevo dato io gli studi biblici. Quello è stato un evento guidato sicuramente dallo Spirito Santo, un miracolo del Signore, Elio sentì una trasmissione radio alle 2 di notte, dall’Ospedale Careggi. Poi non ebbe più la possibilità di sentire la radio perché a Prato, dove lui abitava, non si sentiva. Diciamo che Dio si è servito della radio per farci entrare in contatto con questa persona”. In questi primi anni furono le chiese e l’Unione insieme alla Divisione a offrire il maggiore sostegno a livello economico della RVS di Firenze.

I programmi

La programmazione iniziale proposta da Myers era di impostazione americana: prevalevano brani musicali, intervallati da brevi interventi spirituali e letture di testi biblici. In tali programmi furono coinvolti innanzitutto studenti del liceo Villa Aurora e in parte del corso teologico, oltre che i giovani della chiesa. Ben presto s’iniziò a considerare più attentamente i contenuti dei programmi. I primi tentativi di programmi con “parlato” furono letture a più voci del libro Guida a Gesù di E.G. White che venivano registrate dopo le quattro ore di trasmissione dal vivo. Roberto Vacca, allora uno studente che collaborava nel tempo libero con la radio, introdusse l’idea di avere anche programmi con interviste. Uno dei programmi con queste caratteristiche si chiamava “Un’esperienza di vita”, nel quale Vacca intervistava dei membri della comunità di Firenze che raccontavano le loro esperienze con il Signore e la Parola di Dio. Su questo programma racconta Vittorio Fantoni: “Ricordo un episodio in cui fu richiesta a mio fratello la sua esperienza di vita. A seguito della trasmissione una signora telefonò perché era stata toccata da quella esperienza; era una delle prime telefonate che ricevevamo. Non essendoci mio fratello la contattai io, studiammo la Bibbia per un certo tempo. Dopo 20 anni siamo rimasti molto amici. Ricordo che ha dato lavoro a diversi ragazzi qui dell’istituto; ogni tanto mia moglie la va ancora a trovare, il tutto sulla base di quell’esperienza che la commosse. Quella per me fu in realtà la trasmissione cult, simbolo della radio dei tempi eroici”. Il gruppo dei collaboratori della RVS si era intanto molto ampliato. Infatti, dopo il primo mezzo anno d’esistenza, iniziò a collaborare anche Vittorio Fantoni, facendo programmi pedagogici, oltre che di orientamento filosofico e scientifico. Luigi Caratelli, già insegnante presso il Liceo Scientifico Villa Aurora, a sua volta collaborava con dei programmi su argomenti in rapporto con la sociologia e la psicologia, dal titolo “Il mio nome è amico”. Quando Caratelli fu successivamente incaricato dall’Unione di svolgere la funzione di produttore a tempo pieno, iniziò a fare programmi sul fenomeno dei medium, cercando in tal modo di intercettare l’interesse che si dimostrava allora a Firenze nei confronti dello spiritismo. Si facevano anche diversi programmi per i bambini. Caratelli fece anche interviste a personaggi importanti del mondo dello spettacolo che parlavano della loro esperienza personale con Gesù. Antonio Caracciolo, professore di teologia e pastore, presentava alcune riflessioni su Bibbia e archeologia. Mario Maggiolini, pastore, fece, insieme a Luigi Caratelli, trasmissioni registrate, come “Ieri, oggi, domani”, basate su temi profetici, e programmi di argomento educativo su temi quali la gioventù, il fumo, la famiglia, la religione. Nella programmazione trovavano spazio anche programmi come “Settimana di meditazioni giornaliere”, che prevedevano meditazioni intervallate da inni religiosi e inviti alla preghiera, da trasmettere la mattina presto prima di iniziare la giornata di lavoro, e “Block Notes”, una raccolta di fatti e avvenimenti accaduti a Firenze e in Italia. Difficile indicare con esattezza quando cominciarono le trasmissioni 24 ore al giorno; possiamo però dire che ciò avvenne con una certa rapidità, dato che ritroviamo una lettera di un ascoltatore, datata 20 novembre 1980, nella quale si complimentava per il prolungamento delle trasmissioni. Nel primo periodo, nel complesso, la radio viveva grazie agli sforzi di una decina di collaboratori. Successivamente, nell’estate del 1980, con l'arrivo di Vittorio Fantoni come direttore, si cominciò a creare un embrione d'organizzazione. Egli coinvolse più persone per fare dei programmi. Anche le comunità locali furono coinvolte sul piano economico in modo più sistematico. Si venne a creare così in qualche modo un collegamento ufficiale tra radio e chiese locali. 

Periodo automazione “dj robot” (1984-1996)

Trasformazione significativa

Il “dj robot” fu acquistato nel 1984 seguendo l’esperienza positiva fatta con tale strumento da RVS – Conegliano. Si trattava di un nuovo sistema che permetteva un miglior controllo della programmazione; grazie al quale per la prima volta si potevano indicare chiaramente agli ascoltatori gli orari in cui i programmi andavano in onda. Inoltre programmi non venivano più registrati sulle bobine ma su casette normali; le bobine restarono soltanto per la musica. Venne così ridotto il tempo di preparazione dei programmi e aumentò la qualità e la quantità del palinsesto, con programmi più variegati ma comunque ancora insufficienti. Secondo un documento del 1992 c’erano già settimanalmente, senza tener conto delle repliche, 8,56 ore di programmi religiosi; 4,31 di sociali/culturali, 1,49 di musicali, 1,35 de famiglia/educazione, 0,46 di salute/medicina. Vittorio Fantoni ricorda: “Il dj robot a quel tempo significava quasi toccare il cielo con un dito, perché mentre prima con le bobine si aveva una sequenza meccanica, sempre con quella successione, (o al massimo si alternavano due bobine), con il dj inserivano contemporaneamente alcune cassette e si riusciva così a trasmettere programmi a orari precisi, con l’alternarsi della musica che era nelle bobine. Quindi avevamo un certo palinsesto a orario fisso, e per esempio potevamo dire agli ascoltatori ‘potrete sentire in replica questo programma a questa ora’; potevamo mandare degli spot di nostre iniziative, tipo i corsi di ‘La voce della speranza’, in certi momenti precisi della giornata, senza essere necessariamente presenti nello studio; quindi questo apparato suppliva all’assenza delle persone: fu come passare dalla bicicletta all’automobile”. 

Problematiche

In questo periodo s’intravede ancora una carenza di “dialogo” con gli ascoltatori: spesso in studio non c’era nessuno e questo poneva il problema della risposta alle telefonate degli ascoltatori. Anche se c’era la segreteria telefonica, si faceva sempre più forte la necessità di una persona in studio per dialogare, in maniera estemporanea. Soltanto dopo alcuni anni arrivò l’innovazione tecnica del trasferimento di chiamata che permise di risolvere il problema. La collaborazione nel fare i programmi era ancora troppo esigua: Roberto Vacca, dal 1985 assunto a tempo parziale per la produzione radiofonica30, e dall’estate del 1987 a tempo pieno, era diviso su più fronti da una molteplicità di impegni (presi e imposti) che culminarono con il trasferimento all’insegnamento il 1 settembre 1990 presso il Liceo Scientifico Villa Aurora; Luigi Caratelli, unico produttore rimasto, era a sua volta impegnato in altre attività pastorali (a Conegliano Veneto); Vittorio Fantoni iniziò una collaborazione sempre più stretta con l’Unione, e venne così a mancare un collegamento diretto fra la radio e la chiesa; ciò diminuì il coinvolgimento dei membri, anche dei più giovani, soprattutto nella produzione di programmi. Nel 1989 si aggiunse il problema del trasferimento dell’antenna a Poggio Firenze, che ebbe come conseguenza un peggioramento dalla qualità tecnica con cui gli ascoltatori percepivano la RVS di Firenze. Tale situazione insieme alla discontinuità nella produzione dei programmi, potrebbe essere alla base dei risultati evangelistici non pienamente soddisfacenti. Tra il 1989 e il 1995 ci furono comunque i battesimi di due persone direttamente riconducibili al servizio della radio. Mentre il trasmettitore era sito a Poggio Firenze ci fu una collaborazione con il Comune di Firenze per la trasmissione in diretta delle sedute del Consiglio Comunale. Tale attività cessò ben presto a causa del segnale troppo basso percepito a Firenze. Nel 1996, a causa di problemi d’interferenze con le frequenze di Radio RAI, il trasmettitore della RVS di Firenze tornò a Monte Morello dopo aver affittato un sito di proprietà della dita ELC di Nicola Gamannossi. Lo spostamento fu in parte dovuto al fatto che il rapporto costo-risultati per la postazione di Poggio Firenze si rivelò molto negativo: a fronte di costi pressoché uguali rispetto a Monte Morello, il potenziale bacino di utenza era notevolmente inferiore. Un passo decisivo fu compiuto nel 1990, con l’arrivo di Milca Zanini, quale responsabile della RVS di Firenze: riprese infatti il coinvolgimento della comunità nella produzione. Nonostante il robusto apporto finanziario offerto dalla chiesa locale, quest’ultima non riusciva ancora a sentire come proprio il servizio che la radio offriva. Da parte sua l’Unione non riusciva a provvedere, sia per scarsità di mezzi sia per mancanza di chiare prospettive, ad un numero adeguato di persone specializzate nel campo della radiofonia anche se l’Assemblea amministrativa della Chiesa avventista italiana del 1990 aveva fatto la seguente raccomandazione al Comitato d’Unione: “…le radio avventiste dovrebbero avere un responsabile specificamente preparato sul piano tecnico-manageriale e della programmazione, e va aumentato il personale destinato alla preparazione dei programmi radio”. L’obiettivo però non fu raggiunto. Paolo Benini, presidente dell’U.I.C.C.A per il periodo 1990-1994 fa questa analisi: “Non siamo riusciti ad attuare questa raccomandazione. Innanzi tutto non avevamo a disposizione un tecnico polivalente in grado di occuparsi dell’alta e della bassa frequenza ed esperto nella gestione degli studi di produzione. Inoltre è subentrato l’aspetto finanziario”. In effetti la preoccupazione riguardo alle problematiche economiche finanziarie fu una costante di quegli anni, a causa dell’insufficienza delle risorse disponibili. Il locale da dove la RVS di Firenze trasmetteva non era appropriato (via Trieste n. 23), non tanto per lo spazio a disposizione quanto per la posizione: era infatti situato nel sottosuolo, un luogo umido e con poca luce. Dal punto di vista tecnico, se per l’ascoltatore occasionale la trasmissione poteva anche sembrare in diretta, per gli ascoltatori assidui i limiti erano evidenti soprattutto perché i programmi (e soprattutto la musica) erano ripetuti con frequenza. 

Aspetti positivi

Nonostante i problemi elencati, dal punto di vista evangelistico si osservarono incoraggianti frutti del lavoro svolto soprattutto fino al 1988. Ne fu testimonianza l’avvicinamento alla Chiesa di persone che poi diventarono membri ben integrati nella comunità di Firenze. Fu importante anche la risposta positiva della comunità che seguì gli “interessati” dando loro studi biblici e organizzandosi nel visitare le persone che tramite la radio erano state contattate. La chiesa continuava a offrire il proprio contributo finanziario. Rolando Rizzo, pastore della comunità di Firenze Centro dal 1990, cominciò nei primi anni ‘90 a collaborare attivamente proponendo programmi in diretta con associazioni di volontariato fiorentine, invitandone i responsabili in studio. Con lui iniziò a collaborare attivamente come segretaria e “tecnico di studio” anche Raffaella Evangelisti, che teneva inoltre i contatti con le associazioni. La collaborazione di Milca Zanini divenne sempre più preziosa nel coinvolgere i volontari e nel trovare risorse economiche inaspettate tramite le vendite di beneficenza che divennero un sostegno importante per le finanze della radio soprattutto dal 1995. Attualmente il progetto delle vendite di beneficenza si è ridimensionato per carenza di locali adeguati. 

Periodo computer (1996 - 2004 )

Il contributo del computer

Dal 1996 si passò dal sistema “dj robot” al sistema computerizzato. Con l’arrivo della nuova tecnologia si sentì contemporaneamente l’esigenza di cambiare e migliorare il palinsesto. Questo fu possibile grazie alla nuova regia computerizzata VBE, che gestiva su computer (e periferiche) musica e programmi, sotto forma di file wav.Una difficoltà iniziale fu che tali file potevano essere rielaborati con un programma che permetteva di lavorare soltanto su una pista nella fase di editing (registrazione e montaggio del programma). In più questo programma era molto lento: se si toglieva qualcosa alla fine della registrazione del file ci voleva molto tempo per salvare il file, anche a causa dei processori lenti. Dopo due anni l’AWR suggerì di dotarsi del programma Cool edit che permetteva di lavorare su diverse tracce in modo molto più pratico. La possibilità di un montaggio digitale offriva diversi vantaggi, sia a livello pratico ma anche per la qualità della registrazione (c’erano dei filtri, la possibilità di modificare, tagliare, o migliorare velocemente gli errori commessi in fase di registrazione, non c’era più il rischio del deterioramento del materiale). Con la nuova regia computerizzata, si pose l’esigenza di trasferire tutto il materiale da cassetta a cd-rom. Questo fu un lavoro molto rilevante affidato ad alcuni studenti del seminario teologico grazie a un finanziamento dell’Unione. Chi collaborava con la radio non aveva familiarità con il computer. Ma Antonio Timpano che nel 1996 era un giovanissimo collaboratore dell’emittente aveva una forte passione per i computer: fu lui che introdusse il montaggio dei programmi attraverso computer. Cambiò quindi il modo di fare i programmi. In una prima fase (1979-1984) si era soliti “agganciare” fisicamente i nastri dei registratori a bobine poi (1984-1996) per velocizzare si utilizzavano i registratori a cassetta; oggi, grazie al programma Cool edit pro si realizza il montaggio su computer. Lo standard internazionale digitale cambiò con i sistemi operativi; nel 1996 era diffuso Windows 3.1 che permetteva un certo tipo di compressione. Passati a Windows 95, e successivamente a Windows 98, si creò una grossa difficoltà perché molti programmi che erano stati registrati con Windows 3.1 non risultarono più ascoltabili. Si ripresentò la necessità di riconvertire tutto il materiale un’altra volta utilizzando un vecchio computer come strumento di riconversione. L’attuale regia computerizzata permette una maggiore varietà nella programmazione giornaliera. Il dj robot invece vincolava a un numero massimo di programmi che si potevano trasmettere durante la giornata, e la capacità dei vari registratori si esauriva velocemente fra spot, pensieri pre-registrati e programmi, tutti da distribuire nelle varie fasce orarie. Il computer invece permette di decidere la quantità e la modalità d’inserimento dei programmi, teoricamente illimitata. 

I programmi radio

Per quanto riguarda l’alternanza dei programmi, la situazione rimase sostanzialmente analoga al passato; i programmi continuavano ad essere replicati in fasce orarie diverse, ma non in modo così meccanico come avveniva con il dj robot. Attualmente tutti i programmi radio sono in formato Mp3 standard che li rende compatibili con la maggior parte delle regie radio del circuito nazionale, anche se la RVS di Firenze continua ad utilizzare temporaneamente una regia che riconosce solo il formato wav. Con il tempo, la durata dei programmi è cambiata. Oggi si cerca di fare programmi più brevi perché si è compreso meglio il tipo di ascoltatore e le sue esigenze. Soprattutto si è compreso che anche per la radio ci sono dei limiti che sono inerenti al mezzo stesso. In una settimana tipo dell’anno 2004 troviamo 16,71 ore di programmi religiosi; 11,38 sociali/culturali, 0,95 salute/medicina, 0,45 famiglia/educazione, 0,19 musicali e 7,35 ore di notizie. Si deve notare che ci sono programmi come “A tu 24 per tu” o trasmissioni in diretta via satellite da Roma che non hanno un contenuto fisso. A volte sono classificabili come programmi socio/culturali, mentre in altri casi sono chiaramente religiosi. Questa informazione dimostra più che altro la tendenza dell’emittente e non dei dati assoluti. Se si fa un raffronto con il passato (vedi paragrafo “Trasformazione significative”) si può notare che nel 1992 la voce “notizie” non era presente e che nel 2004 si assiste a un raddoppiamento dei programmi religiosi e a un aumento di quelli sociali/culturali. C’è invece una diminuzione nei programmi su temi quali famiglia/educazione e in quelli musicali.

Altri aspetti

L’aspetto musicale subì in questo periodo un netto miglioramento per quanto riguarda la qualità. I nastri incisi nel passato erano qualitativamente “scaduti”, mentre il computer permetteva l’immissione di musica digitale di grande qualità audio. Tuttavia inizialmente la qualità della musica era particolarmente compressa. Lo standard della frequenza di campionamento era 22 khz e non 44 come adesso. Quando con il passare del tempo gli hard disk diventarono più economici e più capienti fu possibile migliorare ulteriormente la qualità. La RVS di Firenze è stata definita come la radio più ricca del circuito radio avventiste grazie all’ impegno nel trovare delle risorse a livello locale. Questo ha consentito di sostituire nel tempo il materiale tecnico quando se ne presentava la necessità. Tuttavia dal 1999 l’Unione ha deciso di destinare una parte dei fondi otto per mille a sostegno delle attività culturali svolte della RVS di Firenze attraverso programmi che avessero carattere di approfondimento e divulgazione culturale e sociale. Tale contributo è stato molto importante negli ultimi anni. Un’altra forma di finanziamento che la RVS di Firenze riceve dall’anno 2000 fa riferimento alla legge n. 250 del 7/8/90 art. 8. Tale legge prevede per le radio commerciali o comunitarie che svolgono regolarmente informazione locale e nazionale per un minimo di 117 minuti al giorno un contributo pari al 50% sulle spese ENEL e TELECOM e fino all'80% per le spese di agenzie di informazione. La RVS di Firenze fa parte anche di questa categoria anche se per questioni di tipo amministrativo riceve finora soltanto il contributo TELECOM. Nel 1997, in conseguenza della chiusura del Liceo Scientifico Villa Aurora, Roberto Vacca fu re-inserito a tempo pieno nella radio come produttore radiofonico.

I programmi in diretta

Anche se i programmi in diretta esistevano anche prima, in questo periodo essi vengono accentuati. Grazie allo sviluppo tecnologico, da ottobre del 2000 si inizia ad avere una interconnessione via satellite con lo studio di Roma e con tutte le emittenti RVS italiane, cosa che permette quindi una trasmissione in diretta nazionale. La radio locale comincia a produrre programmi in diretta con una certa frequenza arrivando ad avere delle dirette con una cadenza giornaliera. Milca Zanini, già nel 1991, affermava che le dirette dovevano essere potenziate; “in quanto la freschezza e l’immediatezza di queste superano la “purezza” di un programma preparato in studio. La possibilità della gente di partecipare telefonando supera altre realtà. E abbiamo visto che nella misura in cui sono cresciute le dirette sono cresciute le telefonate”. A queste dirette si aggiunge il servizio liturgico della comunità avventista del sabato mattina che viene trasmesso in diretta non soltanto per gli ascoltatori ma anche per i membri della comunità fiorentina che per diverse ragioni non possono partecipare al servizio.

Nuove collaborazioni

Vincenzo Annunziata, web master del sito internet dell’Unione, nel 1997 si fece promotore insieme a Roberto Vacca della possibilità di mettere a disposizione sul sito internet una parte dei programmi che la radio trasmetteva. Questo consentì alle radio del circuito RVS e ad alcune emittenti evangeliche di scaricare dei programmi che avevano a che fare con vari aspetti dell’attualità. Nacque così un collegamento in rete più assiduo e veloce per i programmi di attualità, che in precedenza erano distribuiti saltuariamente via posta. Il secondo passo venne offerto da AWR-Europe che nell’anno 2000 mise a disposizione uno spazio via satellite in modo tale che le emittenti RVS potessero ricevere e ritrasmettere dei programmi non più tramite internet ma via satellite. Ciò offrì il vantaggio di mandare trasmissioni in diretta in modo automatico anche per la RVS di Firenze. Questo ebbe ripercussioni fortissime, perché quando la tecnica mise a disposizione certe opzioni, si crearono incentivi a utilizzare tali opzioni in modo più creativo e sistematico. Furono dunque le nuove tecnologie che favorirono una nuova direzione, modificando il palinsesto della radio che diventò più legato a elementi di attualità. Non fu subito chiaro questo passaggio. Bert Smith, direttore di AWR Europa intervistato nell’ottobre del 2000 espresse quali erano le motivazioni di base del servizio satellitare: “lo scopo principale della connessione via satellite sarà sempre quello di aiutare le radio avventiste a trasmettere programmi di qualità che possano portare la speranza di Gesù a tante persone. Una stazione radio sarà apprezzata se saranno apprezzati i suoi programmi. La gente non si sintonizza su una tecnologia, ma per ascoltare dei programmi con un messaggio significativo”. Probabilmente il collegamento attualità - predicazione della Parola di Dio non era avvertito come elemento centrale tra le possibilità offerte dalla nuova tecnologia. Arrivando sempre più vicino ai nostri giorni, si cominciò a sentire una maggiore necessità di notiziari tanto locali quanto nazionali. Questa idea, che sembrava prima troppo costosa e pretenziosa, diventò coerente con il progetto generale della RVS di Firenze. A partire dal luglio 2003 sono trasmessi notiziari nazionali ogni ora, anche grazie al contributo statale per le radio con testate giornalistiche. Inoltre iniziò anche un apporto da parte delle istituzioni locali, come la Provincia di Firenze e la Regione Toscana, che dal 2001 via internet hanno cominciato a fornire del materiale giornalistico su una base regolare a tutte le radio fiorentine e quindi anche a RVS. In questo modo non si doveva andare a “caccia” di notizie ma si presentava a grande linee il materiale ricevuto. Insieme a queste iniziative, per ovviare alla mancanza di risorse proprie, nacque l’idea di un progetto che si basava sulle cooperazioni: ci si appoggiò alle risorse locali, nazionali e internazionali che venivano offerte a un costo moderato o in forma gratuita. Iniziò così nel maggio del 1998 una collaborazione con Radio Svizzera. Grazie a questo contributo la RVS di Firenze iniziò a trasmettere un notiziario gratuito che arrivava via satellite e alcuni programmi culturali d’approfondimento legati all’attualità, alla scienza e alla cultura. La collaborazione con Radio Svizzera continua ancora oggi con alcune rubriche di approfondimento culturale di Rete 1. Nel 2002 nacque anche la collaborazione con Radio Beckwith, emittente valdese di Torre Pellice, grazie a incontri organizzati dal Coordinamento radio evangeliche in Italia (CREI), con la ricezione della rassegna stampa, inizialmente via internet, successivamente via satellite. Infine nel campo delle collaborazioni, ricordiamo i programmi di informazione “Dal sud del mondo” a cura dei missionari comboniani. Tale collaborazione, finanziata dal Dipartimento radio dell’U.I.C.C.A, si basa su un programma settimanale di approfondimento, un notiziario settimanale, dei flash informativi giornalieri (solo nel 2003-2004), ed è tanto più significativa considerando che l’agenzia FATMO è una agenzia cattolica, a dimostrazione di una rete di collaborazioni a 360°, di taglio laico (Radio Svizzera), evangelico (Radio Beckwith) e cattolico (FATMO). 

Alcune analisi

La musica

All’inizio il patrimonio di dischi della RVS di Firenze si limitava a una grande donazione dell’Union College di Lincon, Nebraska, portata in Italia nel 1979 da Ron Myers. Fino al 1993 la situazione rimase immutata. Quell’anno, infatti, Maurizio Caracciolo iniziò a collaborare nell’ambito della programmazione musicale della RVS di Firenze. Questa collaborazione durò fino al 1997. E’ con lui che iniziò a variare un po’ lo stile musicale: accanto alla musica gospel e al blues, che avevano costituito la base della programmazione musicale, Caracciolo iniziò ad inserire musica americana country, folk e melodica. L’intento era quello di offrire una musica diversa rispetto a quella proposta dalle emittenti commerciali, facendo attenzione che la musica e i testi fossero in armonia con lo stile proposto della RVS di Firenze, evitando ritmi troppo sincopati o veloci. Il materiale utilizzato era privato, personale. Con un’applicazione più rigorosa della legge del 22 aprile 1941 n. 633, (“Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio”), che obbligava ad avere il disco originale in radio, la situazione divenne più difficile. Fino a quel momento non c’era stata una valutazione chiara riguardo alla musica. In particolare, era mancata un’analisi del gusto musicale del pubblico a cui ci si intendeva rivolgere. Così la programmazione musicale seguiva essenzialmente il gusto di chi curava il palinsesto musicale. Nel 1997 la RVS di Firenze prese una decisione sullo stile musicale da seguire, approvando uno specifico documento. Tale documento cercava di analizzare i vantaggi e gli svantaggi della scelta di una musica specifica. La radio aveva iniziato con una linea musicale religiosa. La presa di posizione riportata dal documento, invece, circoscrive gli obiettivi e chiarisce meglio anche il tipo di programmazione. Si cerca di approfondire quali siano le motivazioni giuste per aprire a una musica meno elitaria e “settaria”, cioè meno caratterizzata dal punto di vista dei contenuti. Il documento propone anche l’analisi del contesto culturale. Dai documenti e dalle testimonianze raccolte, ci sembra di poter dire che questa analisi era fino ad allora mancata nell’ambito della RVS di Firenze. Lo sforzo che il documento testimonia è quello di non offrire un cristianesimo (anche nella musica) “imposto”, ma “proposto”, che rispetti e cerchi di comprendere il contesto culturale in cui si trova. Il documento cerca, inoltre, di definire il target degli ascoltatori. In questo modo si giustifica anche l’introduzione della musica “secolare”, considerata come strumento importante per creare nuovi punti di contatto. Dal 1997 in poi, la linea musicale della RVS di Firenze è rimasta sostanzialmente invariata. L’intento è quello di arrivare non solo ad ascoltatori religiosi, ma al pubblico in generale acquistando nuovi brani commerciali italiani e anglosassoni, comprese grande hit, facilmente riconoscibili dal pubblico. La musica religiosa non è esclusa ma ridimensionata. Attualmente, secondo Roberto Vacca, il target a cui si rivolge il palinsesto musicale della RVS di Firenze è costituito principalmente da persone dai 40 anni in su, il che corrisponde alla tipologia dell’ascoltatore medio rilevata dall’ufficio statistica della Regione Toscana.