D.J. DAVIDE SAGLIOCCA

 


Nato a Roma il 21/3/64 si trasferisce con la famiglia a Firenze nel 1969.

A 15 anni di età partecipa ad un gioco a premi di Radio Tele Arno ("Parigi all'asta"), vincendo il premio finale. A seguito di quell'episodio, inizia a frequentare la stessa emittente di Fiesole, lavorando in regia per alcuni programmi dei coniugi Gianni e Paola Greco, e conoscendo Antonio "Antoine" Raffaelli, che ritroverà più avanti a Radio Alfa.

Nel 1980 entra a Radio Firenze 2000, l'emittente sulla Via Senese, dove inizia la carriera di speaker. Inizia a lavorare con lui, negli stessi giorni, Carlo Conti, con cui divide il programma Estate 2000. Per dare un riferimento, il "disco da lanciare" di Carlo - quella settimana del debutto - era "Video Killed the Radio Star" dei Buggles, quello di Davide - da subito un pioniere della musica black - "I Shoulda Loved Ya" di Narada Michael Walden. Tra i colleghi all’epoca: Marco Vigiani.

Sempre nell’80, chiamato dall’amico Gianfranco Monti, passa a Radio Zero (Montevarchi). Indimenticabili i viaggi da e per Firenze sulle strade del Valdarno insieme a Gianfranco, si moriva dal ridere. La splendida Radio Zero del tempo è anche la prima radio in cui Davide riceve uno stipendio (a ore) come DJ., nonché la prima dove effettua un'intervista (Viola Valentino). Un pomeriggio, durante la lettura delle ultime notizie, mentre riferiva del drammatico sequestro del magistrato Giovanni D’Urso, scoppiava clamorosamente a ridere e non riusciva più a riprendere la lettura in preda ad una incontenibile crisi di riso.

Chiamato da Antonio Raffaelli a Radio Alfa, un ambizioso progetto nato nel 1981 con gli studi sulle colline della Via Bolognese, ritrova anche l’amico Gianfranco Monti. La radio non ebbe una lunga vita, nonostante le grandi potenzialità, gli studi – nella cui reception avevamo a disposizione un flipper per scaricare la tensione prima di andare in onda – furono utilizzati come set radiofonico dai Giancattivi in “Ad Ovest di Paperino”, tuttavia la (bellissima) voce di DJ che si sente nel film, è quella di Eddy Trauba di Radio One, cosa che ovviamente dispiacque a tutti noi di Radio Alfa.

Nel 1982 passa a Radio Toscana Centrale di Prato, chiamato da Alessandro Beneforti. Il 5 luglio 1982 ha la sfortuna di essere in trasmissione durante la partita del Mondiale spagnolo Italia-Brasile, andando su e giù dallo studio alla sala TV (mentre i brani musicali sui piatti terminavano nel disinteresse generale). Non si accorge che il goal del 4-2 di Antognoni viene annullato, e corre urlando di gioia verso lo studio certo che ormai il risultato sia al sicuro: si perde così – per sua fortuna – gli ultimi drammatici minuti, inclusa la parata da infarto di Zoff sulla linea.

Nel 1983 inizia la grande esperienza di Radio Fantasy, uno dei periodi più lunghi e divertenti della carriera. Il livello della radio gestita dai fratelli Apicella fu subito innovativo. Tra i colleghi carissimi nell’emittente di Soffiano: ancora Carlo Conti e Gianfranco Monti, Enrico Tagliaferri, Tommy Calvani, Marco Baldini, Antonio Stavini, Fabrizio “Faber” Canonaco, Michele Lopez e i compianti Jody e Danilo Ciarchi. Nel 1984 Davide ha un programma insieme all’esordiente (in radio) Leonardo Pieraccioni, e nello stesso tempo si occupa per l’unica volta di sport, nella trasmissione settimanale dedicata alla Fiorentina insieme al caro Alessio Tendi.

Sempre nel 1984, dalla caparbietà di Aniello Apicella, nasce l’esperienza discografica della Radio Band. Il mix “Radio Rap”, pubblicato dalla Disco Magic, suona oggi un po’ datato, ma meno di tanti pezzi dell’epoca d’oro della Italo-Disco riascoltati oggi, merito del basso e degli arrangiamenti di Marco Falagiani, delle tastiere di Marco Masini (amante del soul, nonostante i suoi futuri sviluppi melodici) e dell’innocente freschezza del testo di Danilo Ciarchi, che affidava alla sua dolcissima bimba Valentina la chiusura del pezzo.

Quando il tempo della grande Radio Fantasy volge alla fine, Davide inizia una breve esperienza in Radio Sibo. L’emittente di Rifredi, gestita dall’ineffabile Mauro Susini, è un più che valido intermezzo per tenersi in attività (e usufruire delle detrazioni di studente lavoratore sulle tasse universitarie). Questo periodo si protrae fino al 1986.

Nella primavera del 1987 entra a Radio One. Nella sede storica di Via degli Orti Oricellari viene chiamato da Stefano Mannelli (sotto la direzione del grande Adriano Castracane: di tutti i proprietari radiofonici, l’uomo della pizza a taglio di Via dell’Ariento è stato di gran lunga il più umano e amabile di tutti).

Qui lavora con i cari amici e colleghi che ha sempre ammirato: Eddy Trauba, Denys Pieri (en passant), Gianni Pierantozzi, Philip Bachmann, Stefano Damasceni, Alberto Lorenzini e il compianto pisano Enzo Mazzei (una forza della natura quando si scatenava negli show hard-rock della sera). Si lavorava in un mondo magico, fatto di voci d’acciaio e sistemi empirici: il mixer asimmetrico costruito su misura, l’utilizzo dei deck Stereo 8 per i jingle (gli unici al tempo comandabili direttamente dal mixer), i piatti Pioneer con i buchi per alleggerirli alla partenza (prima dell’arrivo in radio del Technics 1200 erano ancora tutti con trazione a cinghia), il compressore Optimod che Denys aveva fatto arrivare appositamente dagli USA. Il risultato di tanto empirismo geniale era uno solo: una radio dal suono unico e potente, una qualità elevatissima ed un respiro davvero internazionale. A questa statura inconfondibilmente “FM Radio” americana di Radio One contribuivano i jingle originali arrivati dagli States, la discografia in anteprima del circuito Billboard USA, la quasi esclusione della musica italiana dalla programmazione ed il contratto con BBC One per la ri-trasmissione settimanale del “Top of the Pops” radiofonico, con le voci di Brian Matthews e Richard Skinner.

La collezione musicale di Radio One era semplicemente inarrivabile, quello che non arrivava direttamente dagli States (Billboard) veniva settimanalmente inviato dalle major discografiche italiane e – per buona parte dei repertori britannico e americano su LP – dalla splendida “Galleria del Disco” del sottopassaggio di S. Maria Novella o da “Discomania” dell’amico Vincenzo Pota in Via dei Cerretani.

Nel 1988 partecipa al concorso RAI sede della Toscana per la funzione di speaker, è fatto idoneo ma vince la graduatoria il collega Gianni Pierantozzi, che lascia quindi la “Big One” quell’anno, come anche Eddy Trauba in seguito allo choc per la tragica scomparsa di Enzo Mazzei.

Negli anni ’90 Radio One passa di proprietà e la direzione viene assunta da Pierluigi Stefani, la radio cambia con i tempi e perde parte del respiro internazionale che l’aveva caratterizzata negli anni ’80. E’ tuttavia sempre un’importante realtà regionale e in questo periodo Davide svolge numerose interviste a personaggi del mondo della musica internazionale, tra i quali - a Milano - George Michael, Sting e Gloria Estefan. In una memorabile gaffe in diretta (condivisa con l’amico e collega Leonardo Daddi), non riconosce la cantante romana Giorgia alla presenza della agente della major, essendo poi costretto a inventarsi un’intervista “al buio” ricca di momenti involontariamente esilaranti.

Laureatosi in Scienze Politiche alla Cesare Alfieri di Firenze, continua a lavorare a Radio One fino al febbraio 1995, quando lascia definitivamente come DJ per trasferirsi a Milano. In quest’ultimo periodo i suoi amici e colleghi, oltre al citato Daddi sono Giuseppe Bonafede, Vincenzo Pota, Philip Bachmann, Roberto Gentile, Stefania Riccio e Massimo Cervelli, ancora un grande staff – per quanto rinnovato – dopo tanti anni.

ringrazio l'amico Nicola Muzzarelli per questa biografia